venerdì 5 febbraio 2010

Storie di italiani afadistados"

Carissimi lettori, ormai non si contano i progetti che in Italia fanno uso di elementi legati al Fado portoghese, genere di musica molto particolare e malinconico che io amo molto.
A partire dal pionieristico progetto del musicista recanatese Marco Poeta, primo italiano che ha deciso coraggiosamente di fare Fado suonando la "guitarra portuguesa", si è dipanato un mondo di progetti in diverse aree della musica, che hanno tra le loro influenze il canto portoghese. Io, e lo avrete anche capito, sono di base una purista ed ho un personalissimo concetto di "contaminazione" che ho già ampiamente espresso. Non mi starò a dilungare qui su questa galassia di "fado italiano", il pretesto di questo post è quello di darvi un consiglio internauta.
A chi voglia conoscere il Fado in tutte le sue forme e farsi un'opinione libera su questo genere, voglio consigliare il blog di una musicista e studiosa di Fado, Luisa Notarangelo, all'indirizzo http://fadoportoghese.blogspot.com/.
Questo consiglio è il pretesto per spendere due parole su quello che io ritengo sia il miglior progetto di Fado mai portato avanti in Italia, l'Accademia del Fado inaugurata dal già citato chitarrista Marco Poeta. Trovo mirabile il lavoro di questo musicista, grande mio amico con cui ho anche avuto il piacere di suonare in varie occasioni qui a Perugia, perché, pur sfidando il genere ad entrare in contatto con l'italianità, non ne perde mai l'essenza.
La caratteristica particolare di questo musicista è quella di rispettare le effettive pratiche del Fado più tradizionale, anche nelle rare occasioni in cui compone brani propri, che non esegue mai in pubblico ed incide solo in cd ormai penso introvabili. Meravigliose sono le sue "guitarradas", componimenti virtuosistici in cui si evidenzia la ricchezza dello strumento.
Non starò qui a raccontarvi la storia del Fado, perché nel sito web prima consigliato è ampiamente e chiaramente raccontata, vi parlerò un po', con piacere ed emozione, degli episodi che mi legano a Marco Poeta.
Conobbi questo musicista quando, in occasione dei miei diciotto anni, mi fu regalato il suo primo disco, quel "O fado" inciso insieme ad Eugenio Finardi, Francesco di Giacomo ed Elisa Ridolfi, cantante marchigiana portata verso il Fado dallo stesso Poeta.
Io, lo ammetto, sono sempre un po' scettica quando persone non provenienti da un certo ambiente culturale vi si dedicano, ma mi ricordo che per farmi passare lo scetticismo bastarono le prime note de "Le ragazze di Terceira", fadinho spassoso del quale ignoravo beatamente l'esistenza.
Dopo qualche mese ricevo una bellissima lettera da parte di Marco Poeta, con il quale nasce subito un grandissimo affiatamento. Indimenticabili sono i pomeriggi, pochissimi in verità, passati a far "trinar" la sua "guitarra portuguesa" in compagnia del mio pianoforte e della mia voce. Da quei pomeriggi di "Fado vadio" ed informale, iniziarono a nascere le collaborazioni che, innanzitutto, mi portarono ad essere la traduttrice letterale dei testi per il cd "O nosso Fado", dove Marco Poeta reinterpretava alcuni fados "tradicionais" in lingua italiana, nonché ad introdurre, con brevi cenni storici sul genere, alcuni concerti del musicista. Ciò che mi è più rimasto nel cuore, però, è stata la bellissima serata che aprimmo insieme a Palazzo Penna, dove io al pianoforte ed il trio di chitarre di Poeta facemmo un omaggio ad alcuni classici del Fado. Quella serata fu per me la più grande esperienza mai avuta su questo genere, difatti dopo ho iniziato a suonarlo in maniera più titubante e a sentirmi scontenta quando lo facevo da sola.
Sono stata anche ospite del recanatese in occasione dell'inaugurazione ufficiale della sua Accademia del Fado avvenuta a Camerino. Lì ebbi la grandissima emozione di conoscere sia Lucio Dalla, grande mito della mia infanzia per quanto riguarda la canzone d'autore italiana, che Ricardo Ribeiro, che io considero il più grande interprete maschile apparso negli ultimi anni per quanto riguarda la canzone di Lisbona.
Scusate l'eccessiva intimità di questo articolo, ma quando le emozioni che mi causa un argomento sono forti non riesco a scrivere in altro modo.
Concludo dicendo che, secondo me, il blog della Notarangelo (http://fadoportoghese.blogspot.com/) e l'Accademia del Fado di poeta sono ciò che di meglio si è fatto su questa musica in Italia, perché portano ad un'effettiva conoscienza di questa tradizione.

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