domenica 18 ottobre 2009

Commento alla puntata del 17 ottobre di "Canzonenapoletana@rai.it".

Carissimi lettori, ecco qui il commento ad una puntata, la prima, di un ciclo di "Canzonenapoletana@rai.it", dedicato a Pasquale Cinquegrana.
Si inizia con un brano, intitolato "Margaretella", risalente al 1887, interpretato, fortunatamente con un audio buonissimo, da Tommaso Maglione, da annoverare tra i cantanti chitarristi, tra cui Romano Zanotti, Mario maglione, Antonio Siano, che spesso amano ripescare gioielli d'epoca.
Il brano, tra i primi composti da Cinquegrana su musica di Di Capua, autore di "O sole mio", è già caratterizzato da quella ludicità che vedremo essere una delle caratteristiche di questo grande, anche se dilettante, poeta dialettale, tra i padri della canzone classica napoletana.
La melodia è fortemente legata ad un certo ambiente tardo-romantico napoletano, che amava spessissimo giocare con influenze colte e popolari.
Ed ecco qua una delle tante canzoni dedicate a maggio, questo mese che a Napoli ha sempre avuto una speciale atmosfera, allegra e devota ad un tempo.
Il brano è, ancora una volta composto dalla coppia Cinquegrana-Di Capua, una canzoncina d'amore sfiziosissima, con influenze barocche.
Iniziamo con le incisioni d'epoca, con un brano intitolato "Montevergine", dedicato ad uno dei santuari più importanti della devozione popolare napoletana.
Il testo è difficilmente intellegibile, ma vi si riconoscono echi di tammurriate e strofe popolari. Il pezzo è inciso con il tipico duetto di strumenti napoletani, la chitarra ed il mandolino. E' interpretato da un tenore, o baritenore, voce che attualmente è estinta, molto efficace. (Scusate se non lo cito, ma la trasmissione è saltata e non si è sentito il nome dell'interprete).
Molti autori napoletani si sono dilettati a fare canti patriottici, ma, ovviamente, il patriottismo napoletano è "sollazzevole", giocoso, ironico, anche se non sempre irrispettoso (luogo comune da sfatare!).
Il brano, intitolato "E bersagliere", è una marcetta molto bella, che stiamo sentendo in una incisione d'epoca abbastanza buona. Io, però, vi consiglio caldamente di sentire la versione di Nunzia Marra, unica cantante che, almeno secondo le mie informazioni, ha riproposto questo canto. Questa canzone, tra l'altro, o meglio una sua parodia, fu la causa, non so se la principale, del fatto che Cinquegrana smettesse di insegnare.
Stiamo sentendo una canzone che prelude al genere di cui Cinquegrana diventerà uno dei più grandi esponenti, la "macchietta napoletana". Il brano si chiama "'O sentimento" ed è un duetto. Non vi posso dire di più perché l'incisione, anche questa d'epoca, è molto rovinata quindi non si capisce né il testo né la struttura musicale.
Ecco l'ultimo brano della puntata, quella "Margarita de Parete" scritta nel 1891 da Cinquegrana e Fassone, autore tra l'altro di "A tazza 'e cafè", stupenda tarantella che tutt'ora si canta.
Il brano di Cinquegrana, invece, è una marcetta sfiziosa, che d'altronde permette alla libertà espressiva del poeta di esprimersi e tradursi benissimo.
L'interpretazione è di Gennaro Pasquariello, il più grande interprete di canzone napoletana tra i due secoli.
Spero che vi piaccia questo ciclo, io mi sto divertendo un mondo a commentarlo!

Nessun commento:

Posta un commento