venerdì 29 maggio 2009

Zero a Radio italia

Carissimi lettori, questa sera scrivo uno dei post più inaspettati, felici e caldi che mai si possano essere letti qui. Commenterò a caldo, mentre va in onda, una "Serata con" su Radio Italia solo musica italiana, che ha come protagonista Renato Zero.Proprio bella!Il primo brano è stato "Madame", ma io, non sapendo niente ed in altre faccende affaccendata, non l'ho sentito, l'ho riconosciuto solo dalle improvvisazioni del geniale pianista Mark Harris, fedele compagno del "Fiacco" da ormai svariati anni.Da ora in poi, ragazzi, pezzo per pezzo, ve la commenterò tutta!
Intanto Renato ci sta regalando una versione bellissima di "Amico", impregnata di una festosità che il pubblico sta riecheggiando nei suoi applausi dove si sente l'inconfondibile grido "Renato, Renato, Renato!".
Renato si è seduto sulle scale dell'Auditorium di Radio Italia a Cologno Monzese, e sta facendo le lodi della nostra cucina.
Ora si sta parlando di "Presente", un disco che "fa molto bene ai giovani musicisti", perché è un cd con un respiro molto internazionale (anche se rispetta l'italianità!), perché sennò non sarebbe Renato.
Ed eccolo il "presente" di Renato, con "Ancora qui", ballata dove lui ci ha raccontato quello che già sapevamo sul suo modo di approcciarsi alla musica, ricordandoci anche quando lui era il "Ragazzo senza fortuna".
La voce di Zero, si sta un po' incrinando, sta un po' perdendo quella limpidezza che noi tanto amiamo, ma sta acquistando un fascino speciale, che non so raccontare, che dobbiamo altrettanto imparare ad amare!
Con questa serata, sarà il caso di dirlo, Zero sta facendo un'anteprima del suo tour che partirà il 16 d'ottobre.
Mario Biondi, grande cantante soul, ha ora dato la sua testimonianza, uno che è diventato "sorcino" per aver conosciuto Zero ed aver cantato con lui nel suo ultimo cd, "Presente".
Ora ci sono stati i Pooh, con una serie di testimonianze, a partire dagli anni Sessanta, arrivando all'oggi (hanno chiesto provocatoriamente di entrare nel gruppo, per suonare la batteria? Boh!). Simpaticissimo. Zero, con molta ragione, sta rimpiangendo gli anni Sessanta, quando i musicisti erano una categoria unita.
Ed ecco l'omaggio di Zero alle passioni, agli amori, intitolato "Questi amori", tratto da "Presente".
Questa serata è molto calda, e Zero, in queste occasioni, arriva ad emozionarsi tanto che gli si rompe la voce, come sta succedendo adesso. Lo capisco, perché cantare la gratitudine, sentimento che oggi non ha la cittadinanza, emoziona, perché si sa di fare una cosa controcorrente.
Avete mai sentito una canzone che finisce con una franchissima risata? Eccola!
Ecco il contatto del pubblico, ed il primo giovane che scrive, chiede a Zero come stava andando a scuola.
Ecco qui un pianista che chiede a Zero cosa scegliere da "Presente" per il suo repertorio. Zero, ironicamente ma realisticamente, dice che lui deve scegliere. Giustamente, dico io, i pianobaristi ci pensano ventimila volte prima di cantare una canzone di Renato, perché è inimitabile!
Ecco "L'incontro", canzone dove ci chiede di non perderci dietro a stupidaggini, di lottare, di difendere la nostra personalità. E' un inno alla libertà che forse, però, da sola magari non basta. (Sennò non staremmo così).
Ed ecco che Renato inizia a presentare la band, delegando però subito il resto ad un altro musicista (Mark Harris!). Renato con questo vuole dimostrare che i musicisti hanno un'umanità, al di là del suono. Zero sta rivendicando, con questo gioco, il ruolo degli strumentisti, quelli che accompagnano i cantanti.
Ed ecco "Giù le mani dalla musica", canzone contro ogni sfruttamento della musica (purtroppo anche contro lo scaricamento). Io dico che essere contro il vendere cd pirata è giusto, essere contro lo scaricamento, secondo me, è ingiusto. E' importante che chi scarica lo faccia solo per informarsi, per poi comperare gli album, perché comunque questa gente deve anche campare! Però, dico io, che quello che non fa più la radio, oggi lo fa Internet, e si deve poter condividere la musica, rispettando il diritto d'autore sì, ma facendo sì che la musica sia anche nelle mani di chi la ama, manipolabile e condivisibile.
Ecco una canzone di "Presente" che per mia ignoranza non riesco ad identificare, ricordo di un incontro con un vecchio amico, che non è stato dimenticato da Zero, che, nonostante la notorietà, ha conservato un cuore d'oro!
Ed ecco una giornalista, del quotidiano "Metro", che ha fatto una domanda bellissima, anche se Zero se l'è sentita fare spesso. "Cosa ha guadagnato e cosa ha perso con l'autoproduzione?".
Ed ecco la risposta di Zero: "Ho potuto scrivere con una libertà diversa, senza avere gli occhi di una multinazionale su di me".
Un signore anziano chiede di poter vedere i suoi concerti, anche d'estate, ma Zero, dice, ironicamente, che come per fare un figlio ci vuole tempo, così la tournée partirà a tempo debito.
Il direttore di Radio Italia, che mai si faceva vedere qui, ha fatto una domanda: "Come sono gli italiani nel 2009". Zero, giustamente, dice che lui non vuole raccontarli, si è stancato di scrivere sul disagio. Ecco perché "Presente" è un disco "ottimista", come ho detto nella mia recensione.
Adesso Zero sta rispondendo, con la sua solita ironia, al "Dieci alla fine", una serie di domande private, o su sue opinioni. Anche qui Zero è geniale.
Paola Gallo, presentatrice della serata, ha chiesto a Zero: "Dove va la musica?". La risposta di Zero, bellissima, ricorda quanto la storia dell'arte, dico io non solo della musica, è presentata bene solo se la si presenta come una "bella fuga dagli schemi". "Io sono andato anche oltre le mie aspettative".
L'ultima domanda del "dieci alla fine", chiede agli artisti di trovare un motto. Zero, citando l'inizio de "La tua idea", risponde "E' meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani".
Il "Radio Italia live", continua, e purtroppo finisce, con "I migliori anni della nostra vita", capolavoro scritto dal "Fiacco" nel 1995. L'attacco, come tutti quelli di questo concerto, è stato affidato a Mark Harris, che ama particolarmente fare raffinate evoluzioni con il suo inseparabile pianoforte (che suona benissimo!).
Ed ecco il pubblico che, ormai infallibilmente, canta questa parte del ritornello mentre Zero fa delle "rispostine" imperdibili.
Capolavoro dei capolavori, grazie Radio Italia!

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