martedì 17 marzo 2009

Sfogo su Arbore

Carissimi lettori, scusatemi ma i ricordi chiedono sfogo.
Stavo studiando per l'esame di storia della musica moderna e contemporanea, (Dio mio, devo fare
Wagner, forse una mazzata in testa è meglio!) ed ho sentito su una web radio che usavo come
sottofondo, la canzone di Renzo Arbore "Ma la notte no".
Naturalmente la mia mente mi ha detto: "Tu che hai un blog, sfogati anche su questo".
Voglio semplicemente raccontarvi la mia storia con Renzo Arbore. Voglio anticipare che non
saranno tutte lodi, anzi.
Conobbi Arbore con il disco "Indietro tutta", contenente i brani della arcinota ma mai vista da me,
trasmissione televisiva.
Naturalmente io non la vedevo per ragioni d'anagrafe, infatti sono nata nel 1983, ma ben presto
iniziai ad ascoltare il disco corrispondente. Narra una leggenda metropolitana della mia famiglia,
che io, appena risvegliata da un'anestesia, credo addirittura totale, mi misi a cantare "Cacao meravigliao".
Da lì la mia relazione con Arbore è indissolubile, anzi è stata coronata da un incontro di cui parlerò
tra un pochino.
Lo ritrovai poi, come interprete di canzoni napoletane, quando fondò la sua "Orchestra italiana"
nel 1992.
Mi fu infatti regalato il cd "Napoli punto e a capo" che, insieme a quello di Murolo citato in un
post precedente, ("Na voce e na chitarra"), è stato il mio cd della formazione classica napoletana.
Penso, però, che sin da allora, dovevo aver notato delle cose che non mi quadravano per niente,
anche se magari non le sapevo spiegare.
Mi fu prestato, poi, da un mio compagno di scuola delle medie, in cassetta originale, "Napoli due
punti e a capo.
Mi ricordo che mi innamorai pazzamente di "Aummo aummo", che ora ritengo un pochino troppo
appariscente e sguaiata, specialmente quando si richiama la protagonista ai suoi doveri con il cane.
Subito dopo arrivò "Sud(s)", ultimo album che mi colpì dell'orchestra italiana, anche se non gli
posso attribuire la stessa importanza data ai precedenti. Il brano che ho sempre amato di più è la
strabiliante versione di "Luna nova" cantata dalla cantante portoghese Dulce Pontes.
il cd, generalizzando, però, mi pare sia infarcito di quelle concessioni esagerate ai gusti e agli
stereotipi cari agli italiani all'estero, contro i quali non ho niente anche perché la mia famiglia è stata
emigrata, sui quali credo che Arbore stia puntando troppo.
Ho anche comperato il cd con le canzoni della trasmissione "Speciale per me", ma mi è sembrato
la solita accozzaglia di generi, dove nessuno diventa un'essenza base da cui partire.
Ho anche il cd live alla Carnegie Hall newyorkese, ma amo solo quelle del primo periodo
dell'orchestra italiana, appunto quello in cui fedeltà e necessità innovativa trovavano un loro
compromesso.
Un capitolo a parte merita ora il progetto "Tonite Renzo swing", serie di rielaborazioni rispettose
di brani noti o meno noti del jazz italiano (per me il vero jazz italiano è quello degli anni Quaranta,
perché si cercava una via italiana al jazz), portato avanti con i swing maniacs.
Molti di voi sapranno che Arbore è presidente onorario di Umbria jazz, storico festival jazz della
mia città, Perugia, e così decise di superare il suo proverbiale trac da palco ed offrire un concerto
al Turreno per la Lega del filo d'oro, ente di cui Arbore è testimonial.
Me lo ricordo come un bellissimo concerto di swing allegro e radioso, virtuosistico ma semplice,
ma soprattutto ricordo l'incontro.
Non so dirvi precisamente dove avvenne, ma mi ricordo che gli feci i complimenti per una sua
bellissima iniziativa editoriale sulla canzone napoletana classica (preferisco l'Arbore editore
all'Arbore interprete napoletano). In quell'occasione potei toccare con mano la sua vera cultura in
materia, ma devo dire che non amo molto i ladruncoli, ossia quelli che si prendono meriti che non
hanno o si addebitano cose non fatte per la loro immagine pubblica.
Va detto che è stato Otello Profazio, ad esempio, il vero riscopritore di Murolo, non Arbore che
se ne vanta tanto e se ne discosta così profondamente nella concezione degli arrangiamenti delle
canzoni classiche napoletane.

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